Cinema

Operazione Valchiria

Operazione Valchiria

“Il mio dovere come ufficiale non è più salvare il mio paese, ma salvare vite umane”. Tom Cruise, alias il colonnello Claus von Stauffenberg, si prende sempre maledettamente sul serio quando interpreta un ruolo che richiede di indossare una divisa. Finiti i tempi di Top Gun, Nato il 4 luglio e Codice d’onore, l’ultimo film è di genere simile ma lontano migliaia di chilometri. Operazione Valchiria cerca di ricostruire la storia dell’ultimo (e fallimentare) attentato alla vita di Hitler il 20 luglio 1944. Siamo in piena Seconda guerra mondiale e alcuni uomini dell’esercito tedesco mettono in atta un complotto per eliminare il dittatore e capovolgere il destino della Germania, usando lo stesso piano che Hitler ha progettato per consolidare il paese nell’eventualità della sua morte. Die Valkyre operation, appunto. Che il piano non sia riuscito e la morte del Furer sia postdatata l’anno dopo gli eventi raccontati nella pellicola è noto ai più,. Interessante quindi resta capire come il regista Bryan Singer abbia deciso di raccontarla. Il cineasta noto soprattutto per i blockbuster I soliti sospetti e X Man si cimenta con la storia e il tentativo va a buon fine. Merito anche della decisione di girare le scene a Berlino e non in qualche studio ricostruito. Impossibile non citare gli splendidi completi indossati dalla moglie del colonnello von Stauffenberg sullo schermo: Carice van Houten è stata vestita dalla costumista con grazia e colori caldi e nelle poche scene in cui fa capolino porta una ventata di ossigeno nella Berlino nebbiosa e grigia. Dalla storia vera si apprende che il personaggio che interpreta venne internata nel campo di concentramento di Ravensbruck, dove nacque il suo quinto figlio ed è morta nel 2006 a 92 anni. Donna sicuramente forte sia nella realtà, dunque, che nella finzione del grande schermo. Stupore invece per Kenneth Branagh. Il suo personaggio è il generale Pennini von Tresckow, famoso per aver cercato di introdurre dell’esplosivo inglese nell’aereo di Hitler mascherandolo in due bottiglie di Cointreau (un altro tentativo di eliminare il dittatore che non andò a buon fine). L’attore inglese, dopo aver dato in passato delle sue abilità, in questo ruolo militare appare troppo ingessato a volte statico. Come se il peso della storia fosse tutto su di lui. “Non si può capire il nazionalsocialismo se non si comprende Wagner”, afferma un contrito Hitler. E non si può capire a fondo la storia solo guardando la benda sugli occhi di Cruise. In contemporanea a questa pellicola, sugli schermi c’è anche “Deviante – I giorni del coraggio”. Informazione necessaria.